Storia di Margherita: la puzzola sognatrice

All’inizio sembrava uguale ai suoi fratelli: erano tutti delle piccole puzzole con un musetto nero, gli occhi vispi neri e delle orecchie a forma di triangolo sempre nere. I suoi genitori l’avevano chiamata Margherita perché era nata in un campo di fiori. A lei i fiori piacevano tanto e sperava di crescere con i colori e i profumi dei petali intorno a lei.

Invece la vita le giocò una serie di brutti scherzi: crescendo il pelo dei suoi fratelli divenne allegro come i colori dei fiori mentre lei rimaneva color della notte. La sua mamma le diceva sempre “Margherita dai tempo al tempo e sboccerai come un fiore anche tu!”

Invece il tempo giocava contro di lei. I suoi fratelli crescevano belli e forti. Tutti volevano averli in squadra perché con loro erano sicuri di vincere mentre Margherita era bruttina e debole e l’unico ruolo che le veniva dato era quello dell’arbitro.

Come se non bastasse ereditò la più grande sfortuna delle puzzole: il puzzo! Suo papà le diceva “Dovresti essere orgogliosa, la mia famiglia ha impiegato anni per creare questo aroma!” ma l’aroma di cui parlava non era altro che un fastidioso odore che allontanava tutti i cuccioli del bosco e lei in breve si trovò a giocare da sola, studiare da sola, sognare da sola. La solitudine non le impediva di pensare e le venne una grande idea.

Durante una cena di famiglia annunciò il suo sogno: avrebbe aperto una profumeria. Tutti scoppiarono a ridere.

“Chi farà i profumi?”

“Chi attirerà la clientela?”

“Chi darà un tocco di eleganza al negozio?” le domandarono. “Farò tutto io!” rispose. Ma poi un fratello le disse “Margherita guarda in faccia la realtà: chi mai verrebbe a comprare un profumo da una puzzola?” e così dicendo cambiò discorso. I genitori erano preoccupati per quella figlia solitaria con la testa tra le nuvole. Andarono a letto sperando che al mattino la fantasia di Margherita fosse scomparsa. Ma a sparire durante la notte fu Margherita. Era triste perché nessuno sembrava volerle bene, nessuno la capiva.

Camminò nel bosco tutta notte fino a quando le fecero male le zampe. Si sdraiò sotto una grande magnolia e si chiese “Rimarrò una puzzola puzzolente tutta la vita?” “Cosa farò da grande?” “Troverò mai degli amici?” e così dicendo si rese conto di essere sola e iniziò a piangere.

“Chi bagna le mie vecchie radici? Non è ancora stagione di pioggia!” disse Magnolia.

“Mi scusi signora sono stata io.” rispose Margherita tra un singhiozzo e l’altro.

“Cosa succede piccolina?” le chiese Magnolia. La puzzola raccontò all’albero tutte le brutte cose che le erano accadute, il suo sogno distrutto e la sua paura per il futuro.

La vecchia Magnolia rimase impressionata e decise di aiutare Margherita. “Non ti preoccupare piccolina…ora hai qualcuno che crede in te! Ci sarà da lavorare ma ti aiuterò a realizzare il tuo sogno.”

Fu così che Margherita si trasferì a vivere sotto la chioma di Magnolia. Ogni mattina la puzzola si svegliava all’alba e preparava la colazione per entrambe. Con le prime luci del sole iniziavano le lezioni: Magnolia insegnava ogni giorno a Margherita i segreti per creare profumi di alta qualità e le dava lezioni di galateo trasformandola in un mastro profumiere. Diventarono amiche, si affezionarono così tanto l’una all’altra che scelsero di aprire la profumeria proprio sull’albero.

Gli uccellini, che si riposavano su Magnolia, diedero notizia a tutti gli animali del bosco dell’apertura e quando il giorno arrivò tutto il bosco si presentò ai piedi dell’albero.

Scorgendo dall’alto la folla Margherita ricordò quante volte l’avevano derisa per il suo aspetto ed ebbe paura. “Rovinerò tutto, ne sono certa. Mi prenderanno in giro ancora e tutti i nostri sforzi saranno stati svani.” Disse all’amica.

Magnolia conosceva bene il valore della puzzola ma sapeva che Margherita nutriva dubbi su sé stessa a causa del suo aspetto. L’abbracciò con i suoi lunghi rami e le disse “Ho un regalo per te. Ora chiudi gli occhi.” le fece indossare un abito morbido che aveva cucito di nascosto con uno dei suoi fiori più belli.

Margherita si guardò e per la prima volta si rese conto di essere meravigliosa. Era come avrebbe sempre voluto essere, elegante e profumata come i suoi fiori preferiti. Alla fine sua mamma aveva ragione: dando tempo al tempo anche lei era sbocciata, aveva trovato un’amica e portato avanti il suo sogno. Non le restava che realizzarlo. Fece un respiro profondo e invitò gli animali del bosco nella sua stupenda profumeria!

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